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3 giugno '17

ARCHEO MUSIC & FOOD TREKKING

Sabato 3 giugno è la data fissata per l’Archeo Music and Food Trekking: una escursione ambientale e archeologica, lungo le stradine di campagna della serra giuggianellese tra scenari mozzafiato dove col cielo terso è possibile scorgere al di là del mare, le montagne albanesi.

Il Centro di Cultura Sociale e di Ricerche Archeologiche, Storiche e Ambientali Onlus di Giuggianello in occasione del quarantennale dalla fondazione (14 febbraio 1977) sta organizzando una serie di iniziative mirate all’approfondimento, alla promozione e alla sensibilizzazione verso tematiche culturali legate al territorio. Sabato 3 giugno è la data fissata per l’Archeo Music and Food Trekking: una escursione ambientale lungo le stradine di campagna della serra giuggianellese. Immersi nella vegetazione ricca di ulivi secolari la prima tappa è il frantoio ipogeo di proprietà del Centro costruito all’inizio del settecento. Si passerà, percorrendo l’antica strada “petrusella” a far visita alla Torre Messapica, recente ed inedita nel panorama salentino, scoperta archeologica ad opera del Cuis, dell’Università del Salento in collaborazione con il Comune di Giuggianello ed il Centro.

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Il percorso poi prenderà direzione verso il giardino megalitico dei “Giganti di pietra” visitando tutto il complesso megalitica dei Massi della Vecchia.

A seguire il percorso prevede di raggiungere la località Quattromacine luogo natio di Giuggianello. Li si potranno osservare il Dolmen Stabile, il Menhir Crocecaduta e per la prima volta in assoluto, dopo i lavori di restauro, il gruppo trekking potrà far visita all’interno del Casale Medievale di Quattromacine per poi fare rotta Monte San Giovanni per scoprire la cripta bizantina ipogea e godere delle degustazioni di prodotti tipici locali. Durante tutto il tragitto, oltre a godere dell’incantevole paesaggio rurale dove quando il cielo è terso, si possono scorgere all’orizzonte i monti albanesi, il gruppo trekking sarà guidato da un piccolo poni e da un gruppo di cantori e musicisti locali che, ad ogni sosta, dopo le opportune delucidazioni della guida armonizzeranno il tutto con le antiche melodie riprodotte in acustico con chitarra, organetto e mandolino.

Appuntamento alle ore 9:00 presso il piazzale antistante il Museo Civico della Civiltà Contadina con partenza dalle ore 9.30.

 

1977 - 2017

40 anni di storia nel solco della difesa e della promozione del territorio

Il 14 febbrario il C.C.S.R. ha compiuto i suoi 40 anni di intesa attività, interamente dedicati alla scoperta e alla valorizzazione dei beni culturali, della storia locale nonchè delle tradizioni popolari della nostra gente.

Certamente, il conseguimento di un così importante traguardo rppresenta un'occasione per guardarsi indietro e prendere consapevolezza della grande sperienza maturata al servizio della comunità e dei tanti obiettivi conseguiti il cui raggiungimento, tuttavia, non sarebbe stato possibile senza il prezioso sostegno di quei soci che, con spirito di dedizione e di volontariato, si sono impegnati in questo importante progetto, condividendo un comune messaggio di amicizia, di cultura e di solidarietà.

Come simbolo si è scelto l'albero della vita separato dal grifo e da un felino, come segno di buon auspicio per gli anni futuri e come rimando al passato. Un albero non può crescere e irrobustirsi se non ci sono radici ben salde al terreno e qualcuno che se ne prenda cura. La nostra intenzione è proprio questa e grazie all'aiuto dei soci, della cittadinanza e delle Istituzioni locali e regionali continueremo a farlo.

 

L'albero della vita è una decorazione incisa sulla parte esterna di un cucchiaio in lega d'argento, ad uso liturgico, rinvenuto durante gli scavi presso il Casale Quattromacine di Giuggianello condotti dall'università del Salento (1992-1996) dall'èquipe del Prof. Paul Arthur, al di sotto del piano pavimentale, vicino ad un altare della chiesa bizantina.

Ai piedi dell'altare furono  ritrovati vari oggetti chiaramente legati alla liturgia, come due cucchiaini, uno realizzato in una lega d'argento e decorato, ed un secondo in ferro, una piccola lancia in ferro oltre ad un elevato numero di frammenti di vetro.

Il cucchiaio in lega d'argento è decorato sulla parte interna da due pesci contrapposti, legati da un filo di perle che esce dalle bocche.

Questo ritrovamento è considerato unico nel suo genere dagli studiosi poichè trattasi della prima volta che, degli oggetti liturgici, siano stati ritrovati dinnanzi alla mensa dove erano, presumibilmente riposti, avvalorando la tesi che la chiesa ed il suo corredo liturgico, siano stati abbandonati in maniera repentina. Questi oggetti sacri, ricoprono un ruolo molto importante nel rito bizantino: infatti agli inizi della liturgia si celebra la prothesis, che consiste nella preparazione dei doni eucaristici, posti sulla mensa delle offerte, situata nella parte sinistra del santuario. Il coltello, a forma di lancia, serve per tagliare il pane che sarà consacrato e distribuito ai fedeli con un cucchiaino durante il rito della comunione. La decorazione oltre al valore religioso assume anche un valore simbolico: nel mondo orientale l'albero frondoso, che è la raffigurazione della vita, congiunge il cielo con la terra, mentre il tema del leone e del grifo posti uno di fronte all'altro e divisi da una pianta rappresentano la resurrezione o l'ascensione.

L'edificio ricoperto da una ricca serie di affreschi, sembra aver subito almeno due fasi di costruzione: la prima è databile nel X-XI Sec., la seconda, invece,  nel tardo XIII Sec. e sembra essere stato realizzato principalmente per conservare le spoglie di un individuo morto intorno ai 30/35 anni, posto in posizione privilegiata davanti all'altare.

(Tratto da: Puglia Preromanica dal V secolo agli inizi del XI. Ed. Edipuglia)

La grande Torre Messapica

Il 20 dicembre 2016 è stato avviato un nuovo progetto di ricerche archeologiche nell’area del Fondo Torre. Le ricerche vengono svolte da un’équipe del Dipartimento di Beni Culturali (Università del Salento, direzione prof. G. Mastronuzzi) nell’ambito di una collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, la Provincia di Lecce ed il Comune di Giuggianello (finanziamento CUIS – Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino). Le indagini sono condotte anche grazie alla liberalità con cui i proprietari dei fondi, Livio Benegiamo ed Alberto Gigante e Marcella Perfetto, hanno accolto i ricercatori dell’Ateneo salentino.

Dopo le indagini condotte tra il 2005 ed il 2006, sotto la direzione del prof. Francesco D’Andria, gli scavi attuali hanno già consentito di riportare alla luce oltre il 50% del perimetro esterno di una grande struttura circolare a blocchi il cui diametro misura 24 m ca. Essa viene ormai comunemente interpretata come torre messapica.

 

Avviata la campagna di scavo  grazie al Comune di Giuggianello il C.U.I.S. e la partenrship del centro.

Il prosieguo degli scavi consentirà di definire la tecnica costruttiva dell’edificio e di riconoscere la possibile articolazione degli spazi interni.

Altro obiettivo della ricerca è quello di definire ulteriormente la cronologia di occupazione dell’area: se infatti la torre sembra riferibile ad un periodo intorno al 300 a.C., nell’area è attestata anche la presenza di frammenti ceramici risalenti  all’età del Ferro (700 ca. a.C.).
In una fase successiva al completamento degli scavi archeologici il progetto prevede alcune forme di valorizzazione dell’area, attraverso la realizzazione di segnaletica stradale, di pannelli didascalico-illustrativi e di un prodotto editoriale.

Sotto il coordinamento della dott.ssa Valeria Melissano conducono lo scavo archeologico i dott. Renato Caldarola, Amedeo Galati, Andrea Sasso, Giacomo Vizzino con la partecipazione di allievi dei corsi di laurea e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “D. Adamesteanu”; rilievi e cartografia arch. Fabrizio Ghio.

Fonte: Comune di Giuggianello

 

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