Il più piccolo Comune del Salento è forse il luogo migliore dove poter raccontare la storia e la cultura di un popolo.

L'allestimento, inaugurato il 16 ottobre 2010 in occasione della Festa Nazionale dei Piccoli Comuni d'Italia, è stato sviluppato secondo le indicazioni

impartite dal Prof. Eugenio Imbriani, Professore associato in antropologia presso l'Università del Salento, e dell'artista Nicola Cesari.

 

Raccontare una collezione etnografica del Salento, non è cosa semplice perché questo è il Museo delle "piccole cose".

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Ogni piccolo e grande oggetto è offerto dalla comunità locale agli altri.

Che siano di uso quotidiano o meno, dismettono il loro reale motivo per il quale sono stati realizzati e vengono messi in mostra per raccontare la loro funzione, la loro specificità, la propria singola  storia che diventa in un colpo solo una storia collettiva, che accomuna tutti gli oggetti della collezione.

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Un vero e proprio Museo di comunità, in continuo rinnovamento arricchito ora di contenuti digitali e percorsi narrativi che accompagnano il visitatore nella storia delle tradizioni popolari salentine, tra emancipazione femminile, riti, gesti, lavoro, canti e fatiche.

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Le parole di Primo Levi  introducono molto bene quello che è stato lo spirito guida dell'allestimento:

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”Consideri ognuno quanto valore, quanto significato è racchiuso anche nelle più piccole nostre abitudini quotidiane,

nei cento oggetti nostri che il più umile mendicante possiede: un fazzoletto, una lettera, una fotografica di una persona cara.

Queste cose sono parte di noi, quasi come membra del nostro corpo;

né è pensabile di venirne privati nel nostro mondo, che subito ne ritroveremmo altri a sostituire i vecchi,

altri oggetti che sono nostri in quanto custodi è suscitatori di memorie nostre” .

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Un Museo delle "piccole cose" di un tempo che ha permesso, nel bene e nel male, a determinare un popolo e a crearlo così come noi lo ritroviamo oggi.

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