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Tante storie - gli archivi parlanti
Progetto per la promozione e la valorizzazione dei luoghi della memoria del Novecento e degli archivi storici della Puglia.
Il progetto è realizzato con il sostegno di Regione Puglia
 nell'ambito della programmazione "Un viaggio nella memoria".

CUP I39J21017030002- CIG Z95383617A

Il progetto “Tante Storie-Gli Archivi Parlanti” si inserisce nella programmazione della Regione Puglia – Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione Del Territorio, Teatro Pubblico Pugliese, su progetti per la promozione e la valorizzazione dei luoghi della memoria del Novecento e degli archivi storici della Puglia.
Il Centro di Cultura Sociale e di Ricerche di Giuggianello (LE) partecipa con il progetto “Tante Storie – Gli archivi parlanti”, che ha come obiettivo principale l’indagine conoscitiva dell’archivio storico del comune di Giuggianello.
Tale indagine, iniziata nel mese di novembre 2022 e durata fino a gennaio 2023, si è concentrata sui primi cinquant’anni del Novecento al fine di approfondire la ricerca su un periodo ancora non sufficientemente studiato, dal quale ci si aspetta di rintracciare dei documenti per mezzo dei quali ricostruire l’immagine del piccolo centro agli inizi del XX secolo e, di conseguenza, le storie di alcuni dei suoi cittadini.
L’indagine conoscitiva continua negli archivi privati delle famiglie di Giuggianello con lo scopo di recuperare ulteriore documentazione, in particolare cartoline, lettere e fotografie, per mezzo delle quali arricchire i contenuti dell’archivio storico.
Il progetto “Tante Storie” prevede alcune attività che coadiuvano la ricerca, quali la raccolta delle testimonianze orali di chi i primi cinquant’anni del Novecento li ha vissuti, l’allestimento di una mostra fotografica per restituire alla cittadinanza l’immagine del paese così come appariva diversi decenni fa, ma anche la pubblicazione del materiale frutto dell’indagine conoscitiva con l’obiettivo di fornire nuovi spunti di analisi e di conoscenza del territorio.


Dalle informazioni recuperate si sta ricostruendo la storia di un giovane cittadino di Giuggianello che nelle fonti viene definito “folle”, “pazzo”, “alienato” e che muore nel 1946, all’età di trent’anni, presso l’ospedale psichiatrico di Lecce.

A questo giovane verrà ridata la giusta dignità facendolo diventare il portavoce del progetto “Tante Storie”, infatti si sta costruendo attorno alla sua figura una performance teatrale incentrata sulla sua breve e tormentata vita.
La chiusura delle attività, con un incontro di restituzione alla cittadinanza e di divulgazione dei risultati raggiunti, è prevista per maggio 2023.
Per rispondere alle diverse esigenze progettuali, è stato costituito un gruppo di lavoro variegato e con diverse competenze e professionalità; dalle competenze in campo archivistico e documentale alle comprovata esperienza nel settore della promozione e comunicazione fino alla restituzione teatrale, il gruppo di lavoro è stato strutturato per raggiungere i diversi obiettivi prefissati da “Tante storie”.

La nostra partecipazione ai programmi RAI

Pezzetti d'archivio. la memoria condivisa

Pezzetti d'archivio è stato un momento ricreativo di condivisione di ricordi e saperi.

Un modo divertente per spulciare nei ricordi delle persone della nostra comunità, veri archivi viventi! L'occasione per scambiare dei contatti e concordare delle interviste dedicate. Difatti, molti gli spunti e le disponibilità emerse nell'aprire i propri archivi personali documentali e fotografici, donando così il proprio frammento d'archivio alla comunità e quindi creandone uno più bello, più ampio e partecipato di comunità.

Gli archivi raccontano: l'evento conclusivo il 25 maggio

“Tante Storie – Gli Archivi Parlanti”, inserito nella programmazione della Regione Puglia – Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione Del Territorio, Teatro Pubblico Pugliese, per la promozione e la valorizzazione dei luoghi della memoria del ‘900 e degli archivi storici della Puglia, è il titolo del progetto che il Centro di Cultura di Giuggianello ha realizzato e messo in scena lo scorso 25 maggio.
 
Obiettivo principale del progetto, realizzato anche grazie il supporto volontario dei soci Efrem De Pascalis e Gianni Castiglione, è stato l’indagine conoscitiva dell’archivio storico del territorio locale, concentrando le indagini nei primi cinquant'anni del secolo scorso, condotta da Emanuele Pasca e Gloria Iasella.
Da qui poi la restituzione al pubblico sia dal punto di vista archivistico, che nella forma teatrale che cinematografica. 
L’opera teatrale inedita dal titolo “Lettere alla madre”, di Giuseppe Semeraro e Marco Bartolo ripropone la breve ma intensa vita di un giovane giuggianellese che, proprio nel periodo più fragile della sua vita, si trova a fronteggiare la guerra sul campo di battaglia dopo essere stato riabilitato da rifiuto sociale a risorsa bellica dallo stato fascista, con forti ripercussioni sul proprio stato psichiatrico, affrontato nella serata da Elena Toscano, psichiatra presso SPDC di Casarano. 
<< E’ una storia commovente, spiega Giuseppe Vergari, Coordinatore di progetto e presidente del CCSR, che ci fa capire come in quegli anni, le persone fragili venivano considerate un peso sociale da emarginare fino al sopraggiungere del bisogno bellico, dell’invio di giovani considerati numeri, carne da macello, da mandare al fronte a combattere una guerra incomprensibile e certamente non voluta da loro, per poi essere rispediti indietro nel momento in cui, magari da feriti, non servivano più>>. 
Cristoforo Mele, nome di fantasia, diventa così il testimone di tutti quei giovani che hanno condiviso la stessa identica sorte negli anni terribili della guerra.
<<Cristoforo, spiega Giuseppe Semeraro co-autore delle lettere, è un ragazzo al quale gli è stata rubata la libertà di diventare un uomo, di sposarsi, di dare il primo bacio alla persona amata. Con le lettere spedite alla madre dai teatri di guerra e fino agli ultimi giorni della sua vita, interrotta a trenta anni presso il manicomio di Lecce, cerca di mantenere il rapporto con la madre e con la sua famiglia, raccontando se stesso ed il suo stato d’animo, in semplici e via via più sgrammaticate righe, in un vortice di sensazioni e stati d’animo intensi. Cerca l’umanità e la serenità che gli sono state negate da qualcuno per lui >>.
Al centro quindi la dignità delle persone e delle loro vite, anche attraverso i racconti raccolti da Christian Manno nel cortometraggio “Corti d’archivio” , nel quale si ripercorrono le vicende personali e sociali della dura vita dei piccoli borghi attraverso anche l’utilizzo di foto d’epoca provenienti dagli archivi domestici, ed oggi raccolti in una mostra fotografica, utili a ricomporre quell’identità collettiva, da far conoscere e da condividere a tutti.

 

Corti d'archivio

Regia di: Christian Manno

con gli interventi di:

Bolognino Remo,

Abbondanza Schito,

Domenica Fracasso.

 

Musiche di Rocco De Santis.

Con il supporto di Emanuela Pasca, Gloria Iasella, Elena Toscano, Alfredo Bortone, Efrem De Pascalis, Gianni Castiglione, Giuseppe Vergari.

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